non so voi ma, per molti di noi il funerale come viene celebrato nella chiesa cattolica
è poca cosa
quasi sempre il prete, dice cose fuori contesto, parla del sindaco o della gita parrocchiale, di altro e di altro..
non capita sovente un soave prete e mai una soave per quanto tragica cerimonia che parla del viaggio celeste appena intrappreso
e di quello terreste apparentemente appena concluso..
vogliamo riti travolgenti e beatificanti..anche la scenografia, già tanto bella in certe chiese di campagna con comari che cantano, presupposti di salvezza e di speranza, ne vogliamo di +..l’incenso deve girare gonfio e turbinante intorno alla bara, riempire la chiesa + della discoteca + di un concerto rock + di un’allucinazione
chiamiamo compagnie di teatro sperimentale a celebrare funerali, il prete consigli la sceneggiatura e le arie da cantare
vogliamo pensare allo spirito che si eleva, al morto che si libera dalle sofferenze terrene e ci saluta promettendo di guardare e tifare per noi
..o forse solo pensiamo e se davvero accade, la messa in scena sarebbe rivoltante, una pesante finzione…nnn’americanataa
l’intima quanto popolare spiritualità nell’immago new-age di hollywood
e se invece.. commissioniamo il circo massimo, un funerale diretto da un genio vero, autentico come Romeo Castellucci, oppure Carlos Castaneda e Don Juan, Benigni.. Fellini!!!
ma siam duri dentro e sappiamo sopportare la finzione più forte e allarmante
il muratore che mura la bara nel loculo, il cellulare che suona e lui con cazzuola e malta, un mattone rosso fra le mani, lotta coi pantaloni per afferrare il dildo vibrante…risponde..-sii ok, porto due sacchi, ci vediamo alle 6, siiinoooo siiiinooosii, no tutto a posto..si..ok…ciao!!
precipita tutto nell’atto più fisico e quotidiano, carne, cenere, calcina, plastica e satelliti.. il tempo di costruire un muretto tombale, qualche spruzzo di cemento sull’altra lapide, marmo freddo e tempo inesorabile