Vesuvio- di Rino Mele

dalla prima pagina di "Cronache del Mezzogiorno"

Vesuvio
di Rino Mele
Quello che sta accadendo a Terzigno, a Boscoreale, sad’ inverosimile. Come si può pensare di fare dell’ area del Vesuvio -una delle più belle del mondo- un lurido illimitato sversatoio: giàc’ è una discarica in quell’ area ma hanno deciso che bisognavarealizzarne un’ altra (promettendo poi di non farlo): e allegiustissime rimostranze dei cittadini si risponde con la forza, conl’ ingiuriosa prepotenza del potere. Camion distrutti, incendi, feritidappertutto, pure si continua, bisogna aprirla quest’ altra discaricae sarà una delle più grandi d’ Europa. Ma quali maschere cicoprono il volto per non capire che non si può tentare la scalata alcielo? Ci sono cose che non si devono fare, bisogna sapersifermare, desistere dall’ errore. “ Brucia la Campania” scriveva ieriun giornale. Noi, qui a Salerno abbiamo la sensazione che ilproblema sia lontano, oltre il nostro sguardo: in realtà la cava diTerzigno è tra Napoli e Salerno, e la vergogna è anche nostra.Hanno bruciato una bandiera. A questo è arrivata la lorodisperazione. Siamo sull’ orlo di una piccola guerra civile, e quelliche la combattono hanno dinanzi agli occhi un avversario con ilvolto della legge, lontano, impassibile. Vogliamo fermarci ecercare di capire? Abbiamo il dovere di non portare oltre questacrisi e capire che questi pericolosi eccessi nascono da una ragionecalpestata, che la disperata ansia dei rivoltosi sarebbe anche nostrase abitassimo sotto il Vesuvio, questo dio coperto di rifiuti,intasato di nauseabondi liquami, merda, lattine, copertonistracciati. Nella sua siderea lontananza, il fumo di questi giorni loavrà fatto sorridere, lui che del fumo conosce tutti i segreti. IntantoCava Vitiello è diventata un terribile teatro -cavea e scena- in cuisi sta recitando un dramma con il dolore vero, sottratto allafinzione. Non possiamo lasciare quel pugno di giovani, uomini
se la discarica potrà essere sicura, il problema è che nel Parco delVesuvio non ce ne devono essere due di discariche: sarebbe unobbrobrio della ragione. Simbolo della Campania, dell’ interoMeridione, è proprio questa montagna di fuoco (anche ore chefinge di dormire) sul mare, il Vesuvio: il rosso e il giallo dellefiamme -una volta vere, ora simboliche- e il chiaro azzurro delmare ma è proprio lì che abbiamo creato una discarica e ciintestardiamo ad aprirne un’ altra molto molto più grande. IlVesuvio è un simbolo, oltre ad essere un vulcano, in esso siriconosce la nostra anima, intorno ad esso forse trovano pace e unpo’ di caldo i nostri morti, nella loro notte. E noi proprio nella suaombra scaviamo enormi discariche per gettarci il fetore dellanostra stupidità.

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