
In questi ultimi giorni la mia percezione paranoica si è ridimensionata, ho avuto modo di sviluppare qualche sicurezza concreta e mi sento meno minacciato dalle tensioni sociali e ricatti di sospensione.
Come un trionfo è cresciuto sul mio ego “il coraggio della vergogna”. Una dote di cui ero privo, che inseguivo e che ieri ho ripreso in mano per l’ennesima volta, parlando al collegio dei docenti tra 200 proff. dove, come spesso accade, il dirigente mi ha parlato sopra, tagliandomi bruscamente, proprio come nei talk show all’ultimo grido. Ieri più dell’altro ieri, non mi ha scosso mostrare la voce rotta dall’emozione, non mi ha scosso non poter dialogare su punti che ritengo di fondamentale importanza, non mi ha scosso vedere tutti, o quasi tutti, scappar via da uno specchio che li spaventa, non mi ha scosso così tanto.. ma sempre un po’ meno
È difficile di fronte una massa giudicante e allineata, parlare, buttarsi e accettare il sapore amaro della verità a cui si va incontro, è difficile per tutti non solo per me. Il coraggio della vergogna di stare senza maschera, accettare le respinte e i rifiuti senza identificarsi con questi, una esperienza terrorizzante che quando l’affronto mi fa sentire sempre più vivo e sempre più libero
Come ha commentato una mia collega “ho toccato con mano lo strappo nel cielo di carta” . La vergogna che si prova scoprendo cos’è l’uomo e il coraggio di guardarci dentro. La beatitudine di accettarlo.
Keep it brave
E
Complimenti Marco, non è da tutti mostrarsi nudi, spogliati della corazza dell’Ego. La Libertà di pensiero è un Diritto inalienabile e come tale va difesa, con coraggio e passione. Matteo