“cavallo bardo”
gesso patinato, funi, ardesia
cm 40 x 16 x 11
Il cavallo dell’Appennino parmense è robusto, docile e volonteroso. Le sue forme piene e il suo colore baio scuro mi affascinano.
Chiara Guidi, fondatrice della compagnia di teatro sperimentale Societas Raffaello Sanzio, una volta mi tratteggiò la sua idea di arte :- “un cavallo nero che passa nel buio, un’immagine che si spreca, che passa, che c’è e da un’energia”.
L’arte, come il cavallo è un pieno di bellezza che possiamo anche non vedere ma, come gli alberi che ci circondano in un parco, ne avvertiamo l’affettuosa presenza.
L’opera cavallo bardo è pensata per essere sviluppata nella dimensione pubblica in grande scala, di almeno 4 metri per 2 in bronzo patinato scuro e colate acide.
La sua forma ovoidale come un ciottolo d’acqua, le funi che scendono come crini servono per salirci sopra, per agevolare la libera fruizione da parte dei bambini che col loro gioco la possono reinventare.
una frase che ha segnato anche me! …meraviglia di cavallo bardo.
Mitica !!!!